Approvata la questione di fiducia sul ddl intercettazioni
con 325 si 246 no 2 astenuti
Approvato il ddl alla Camera
con 318 si 224 no 1 astenuto
Io e i miei colleghi assistiamo sgomenti a quello che sta accadendo, perché ci siamo battuti in questi anni con tutte le nostre forze per arginare l’avanzare della criminalità mafiosa e della criminalità del potere, e renderci conto che si stanno facendo saltare gli ultimi anticorpi, che ci stanno disarmando, che si rischia di consegnare il Paese alla criminalità è qualcosa che ci lascia interdetti e ci fa interrogare sul senso del sacrificio di quelli che prima di noi hanno perduto la propria vita per difendere la tenuta democratica del Paese.Vi confesso che da qualche tempo ho difficoltà a partecipare, il 23 maggio e il 19 luglio, alle cerimonie per l’anniversario della strage di Capaci e di via D’Amelio, perché quando vedo tra le prime fila a rappresentare lo Stato taluni personaggi sotto processo o condannati per mafia o per corruzione, io non mi sento di poter stare in quella stessa chiesa, non mi sento di poter stare in quello stesso palazzo. E mi chiedo: ma come potranno i nostri ragazzi credere in uno Stato che si presenta con queste facce?Allora altro che toghe rosse. Io credo che se questa partita delle intercettazioni sarà perduta non avremo soltanto una pessima riforma processuale, ma avremo uno squilibrio dei poteri in Italia. È strano che una riforma processuale possa acquisire uno spessore di carattere costituzionale, ma ciò avviene perché siamo in una situazione di patologia della democrazia. In una situazione fisiologica esistono tutta una serie di anticorpi che consentono di controbilanciare gli abusi del potere: c’è un’opposizione parlamentare, c’è un giornalismo libero e indipendente, c’è una separazione dei poteri. Io credo che in un Paese come questo, in cui tutti gli anticorpi sono stati disinnescati e dove soltanto le macchine, le microspie svolgono una funzione di opposizione e di visibilità democratica, quando anche le macchine saranno messe a tacere, il Paese sarà messo a tacere.
Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo
(Il testo completo è su Micromega online di oggi)
Alfano esulta "Abbiamo avuto venti voti in più della maggioranza. Il voto segreto continua a premiare le nostre tesi che sono condivise anche da alcuni settori dell’opposizione". Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commenta il via libera della Camera al ddl intercettazioni. "Stanno facendo il calcolo preciso - aggiunge - ma circa una ventina di voti ci sono venuti dalle opposizioni
Scrutinio segreto e franchi tiratori nell'opposizione - Nella votazione finale a scrutinio segreto sul ddl intercettazioni sono venuti a mancare diciassette voti. Sulla carta, se tutti i deputati avessero votato compatti secondo le indicazioni dei gruppi e contando l'astensione del deputato delle Minoranze Karl Zeller, il provvedimento sarebbe dovuto passare con 301 sì e 242 no, a fronte degli effettivi 318 sì e 224 no.
(ieri erano 20, oggi leggo 17 e 19 o 21 su altri siti: comunque vorrei sempre tanto conoscerne i nomi, un momento ma all'opposizione c'è anche l'UDC di Casini...)
Update:
Comunque sia il voto segreto sul ddl è stato richiesto dal capogruppo del PD Antonello Soro.
Da notare che tra i 68 parlamentari in missione e dunque non in Aula al momento della votazione finale (la gran parte dei quali appartenenti alla maggioranza) c'erano anche Leoluca Orlando e lo stesso Soro (un applauso!)
2 commenti:
Un'altra porcata! Posso vero?
Quanto vorrei sapere chi sono i 20 che hanno votato a favore del ddl.
:( Fanculo al voto segreto!
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