giovedì 17 dicembre 2009

Il Decoder della Sera di Marco Travaglio

Massima solidarietà ai lettori del Pompiere della Sera: ormai, per rintracciare le notizie sul loro giornale, sono costretti a scalate acrobatiche da campioni mondiali di free climbing. Ieri chi cercasse tracce della lista di proscrizione letta alla Camera da Cappuccetto Ciquito, doveva pazientare ore arrampicandosi su decine di titoli diversivi e sfogliando e risfogliando il quotidiano muniti di lente d’ingrandimento. Pagina 1, niente: “L’amarezza di Berlusconi: colpito nella mia Milano”. Pagina 2, nisba: “Il Cavaliere, io su quel predellino”. Pagina 3, macché: “A rischio la conferenza sul bilancio. Al timone c’è Letta”. Pagina 4, nada de nada: pubblicità delle scarpe Tod’s. Pagina 5, nix: “Stretta su Internet e manifestazioni”. Pagina 6, buonanotte: “Facebook interviene: bloccato un gruppo violento”. Pagina 7, manco per sogno: pubblicità delle scarpe Hogan (vedi Tod’s). Pagina 8, acqua: “Napolitano: politica troppo conflittuale”. Pagina 9, fuochino: “Alta tensione alla Camera. Parla il leader idv, il Pdl esce”. Ecco, ci siamo: in un esile occhiellino finalmente si legge che “Cicchitto attacca pm, stampa e opposizione”. Nel pezzo, ben 11 righe e mezza sono dedicate alla Cicchitto’s List. Nessun commento, nessun editoriale per invitare l’incappucciato a moderare i toni o additarlo come fomentatore di odio. E morta lì. Del resto quella di nascondere le notizie sotto una spessa coltre di fresche frasche e frescacce è diventata una bella abitudine della stampa indipendente. Quando Veronica Berlusconi scrisse all’Ansa che il marito aveva la suina, il direttore dell’Ansa le chiese di omettere la frase che avrebbe potuto urtare il diletto consorte. Quest’estate, quando Fiorenza Sarzanini portò al Corriere lo scoop dell’anno sul caso D’Addario, glielo nascosero sotto un titoletto-estintore su due colonne. La settimana scorsa, un pezzo informatissimo di Luigi Ferrarella sull’inchiesta della Procura di Milano a proposito del Cavaliere che riceve, come gentile omaggio per il Natale 2005, la telefonata segretata di Fassino e Consorte, subito ricettata e passata al Giornale, fu titolato come segue: “Fassino intercettato, Di Pietro denuncia”. Mancavano solo due paroline, le solite: Silvio Berlusconi. L’indomani esplosiva intervista di Marzio Breda a Carlo Azeglio Ciampi sugli ultimi deliri del premier che gli aveva appena dato del comunista: “Faccio fatica a commentare sortite così inqualificabili che riflettono tempi molto tristi… Ci sarebbe quasi da valutare se chi lancia queste accuse sia davvero ‘compos sui’, vale a dire pienamente padrone di sé”. Cioè: l’ex presidente della Repubblica dà dello squilibrato al presidente del Consiglio, ergo il Corriere titola: “Il premier venne a implorarmi di accettare un secondo mandato”. A questo punto, per aiutare i lettori a scovare i fatti in quel mare di fuffa, il Pompiere potrebbe lanciare un gioco di società: “Trova la notizia. Ricchi premi a chi la scopre”. E allegare al giornale un pratico decoder tascabile o un comodo Tom Tom portatile che li guidi nella caccia al tesoro. “Proseguite diritti per 10 pagine. Alla numero 11 dirigetevi verso il basso e svoltate in fondo a sinistra. Fermatevi tra la pubblicità del callifugo Ciccarelli e quella degli occhiali a raggi X per vedere le donnine nude. Posizionate il microscopio elettronico al 18° capoverso in corrispondenza con riga 89, programmate il massimo ingrandimento possibile. Lì, se non è evaporata, dovrebbe apparirvi la notizia. Buona fortuna”. PS. Viva costernazione ha suscitato fra i 4 vicedirettori, i 3 lettori e i 2 abbonati del Riformista l’editoriale di Polito El Drito con l’annuncio che non sarà presente stasera ad Annozero. Vani i tentativi della redazione di farlo recedere dall’insano proposito, nella speranza di levarselo dai piedi per un paio d’ore. Sulla drammatica defezione s’è aperto un vivace dibattito su Facebook nel fan club di El Drito, denominato “E chi cazz’è Polito?”.

Ah ah ah ah ah Polito el Drito, mannaggia, quand'è incazzato è ancora più acuto, non come la sottoscritta che mi prende il torcibudella e le coliche epatiche e mi si cortocircuitano i neuroni, ci ho certi neuroni

Napolenoni d'Italia

martedì 15 dicembre 2009

Lo stilista di mutande

Prossimamente la linea donna, stay tuned

Io Confesso, di Marco Travaglio

Io confesso
di Marco Travaglio
Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e Sallusti, con rispetto parlando. Inutile negare l’evidenza, non ci resta che confessare: i mandanti morali del nuovo caso Moro siamo noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la Repubblica e le procure rosse. Come dice Pigi Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima avvelenato”, di “odio politico”, roba da “guerra civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni affliggono l’attentatore non devono ingannare: erano dieci anni che il nostro uomo, da noi selezionato con la massima cura (da notare le iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il colpo. E la poderosa scorta del premier che si è prodigiosamente spalancata per favorire il lancio del souvenir (come già con il cavalletto in piazza Navona) non è che un plotone di attivisti delle Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca giudiziaria il racconto dei processi Mills, Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle relative sentenze, mentre non era altro che “antiberlusconismo” per aprire la strada ai terroristi annidati nei centri di igiene mentale. Ecco perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridurre l’avversario a bersaglio da annichilire” (sempre Battista, chiedendo scusa alle signore). Ci siamo pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi che dà dei “coglioni” alla metà degli italiani che non votano per lui, dei “matti antropologicamente diversi dal resto della razza umana” ai magistrati, dei “golpisti” agli ultimi tre presidenti della Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo, dei “criminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il regicidio” per rovesciare Prodi? Ero io che camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre chili di cerone. Poi, già che ero allenato, mi sono ridotto a Brunetta per dire che questa “sinistra di merda” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi che annuncia “300 uomini armati dalle valli della Bergamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e “drizzare la schiena” a un pm poliomielitico, sventola “fucili e mitra”, organizza bande paramilitari di camicie verdi e ronde padane perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da noi costano 300 lire”? Era Santoro che riusciva a stento a coprire il suo accento salernitano con quello varesotto imparato alla scuola di dizione. Ricordate Ignazio La Russa che diceva “dovete morire” ai giudici europei anti-crocifisso? Era Scalfari opportunamente truccato in costume da Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava “assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli “mafioso” e “mandante morale dell’omicidio di don Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel sistema informatico di Libero e poi del Giornale di Feltri e Sallusti per accusare falsamente Dino Boffo di essere gay, Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo, Fini di essere un traditore al soldo dei comunisti? Quel diavolo di Peter Gomez. Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio mozzata per Natale? Noi, sempre noi. Ora però ci hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire mai più che Berlusconi è un corruttore amico di mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è che lo disegnano così.
Travaglio grandissimo, Chapeau!

lunedì 14 dicembre 2009

"Diciamo che quel pezzo di merda del Tartaglia a quest'ora si starà contando le ossa sane che gli hanno rimasto, ma che a breve le manganellate gli frantumeranno anche quelle........."

Questo il testo del messaggio che ho ricevuto sul mio account facebook per avere espresso la speranza che una persona malata come Tartaglia riesca ad uscire sano dalla cella di isolamento. Si tratta della parte sana del paese, l'elettore medio del popolo delle libertà, liberale, cristiano, pacifista e soprattutto colto e raffinato

Milano, Duomo: Veduta notturna della facciata

Duomo, veduta facciata, prima e dopo

Prima

Dopo

sabato 5 dicembre 2009

venerdì 4 dicembre 2009

A Sandra

La notizia mi ha colpito al punto che (non me ne voglia il sommo Vater Bondi) ho sentito l'urgenza del bisogno di.... dedicarle una poesia VEDI LINK

A Sandra Lonardo Mastella
S’ignora o signora
Il nome del tristo che
Dall’avita dimora
Senza pietà
T’allontanò
Ordine infame
Dimora a vita
Lontano dal feudo
Amata Ceppaloni!
Tremante sotto
un cielo forestiero
di cupole fitto
Ti struggi , rimpiangi
Il Campanile
le copule estive
lascive
Nella piscina
A forma di cozza

p.s. C'avrei anche un altro paio di rime con Mastella ma trans eat